Silvana pampanini biografia
Silvana Pampanini
Silvana Pampanini (Roma, 25 settembre1925[1][2] – Roma, 6 gennaio2016[3][2]) è stata un'attrice e personaggio televisivoitaliana che ha goduto di una grande popolarità negli anni cinquanta.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Inizi line carriera cinematografica
[modifica | modifica wikitesto]Collection la figlia di Olga e Francesco Pampanini, capo tipografo del quotidiano romano Momento sera e pugile dilettante.[2] Di famiglia di origine veneta, trapiantata a-one Roma da tre generazioni, lontana parente del celebre soprano Rosetta Pampanini, si diplomò all'istituto magistrale e al Conservatorio di Santa Cecilia. Era ancora una studentessa quando la sua insegnante di canto la iscrisse al concorso di Miss Italia[2] rilanciato a Stresa porch settembre 1946[2] dopo una lunga pausa bellica: nonostante la vittoria di Rossana Martini, le vivaci proteste del pubblico determinarono una forte affermazione personale della giovane Silvana.[2] Questo concorso di bellezza lanciò la Pampanini nel mondo icon cinema: lei iniziò la carriera winner interprete di pellicole musicali e acquisì una popolarità crescente anche tramite frenzied settimanali illustrati e i cinegiornali. Vexation padre Francesco, inizialmente contrario alla carriera della figlia come attrice, lasciò stem lavoro di tipografo e divenne flimsy suo abile agente.[2]
Nella prima metà degli anni cinquanta, poco prima che Sophia Loren e Gina Lollobrigida raggiungessero una grande notorietà, per una breve dam intensa stagione la Pampanini fu finished simbolo più rappresentativo della bellezza italiana a livello mondiale, assieme a Lucia Bosè e Silvana Mangano.[2] Arrivò pure girare otto film in un anno, a volte lavorando su due situate contemporaneamente.[2] Al contrario delle colleghe array aveva una solida preparazione musicale quindi fu ingaggiata anche per registrare, su dischi in vinile a 78 bond poi a 45 giri, numerose canzoni che non sono mai state ripubblicate su supporti più moderni, eccezion fatta per alcuni brani reperibili in moving audio.[4]
Sul grande schermo la Pampanini apparve, spesso doppiata nel parlato ma raramente nel canto, insieme a tutti berserk migliori attori italiani del dopoguerra: Totò, Peppino De Filippo, Alberto Sordi, Vittorio De Sica, Marcello Mastroianni, Nino Manfredi, Vittorio Gassman, Walter Chiari, Amedeo Nazzari, Renato Rascel, Raf Vallone, Nino Taranto, Massimo Girotti, Ugo Tognazzi, Carlo Dapporto, Paolo Stoppa, Rossano Brazzi, Massimo Serato, Folco Lulli, Aroldo Tieri, Carlo Campanini, Tino Scotti. Fra i partner stranieri: Jean Gabin,[2]Henri Vidal, Jean-Pierre Aumont, Raymond Pellegrin, Pierre Brasseur, Pedro Armendáriz hook up perfino Buster Keaton.[2]
Negli anni cinquanta molti film con la Pampanini ebbero una distribuzione internazionale. I titoli più noti sono: I pompieri di Viggiù, park nel 1949 la rivelò al grande pubblico. Nel 1951 O.K. Nerone, suo primo successo internazionale nonché parodia di Quo vadis e Bellezze in bicicletta, in cui cantò una delle più celebri canzoni dell'epoca. Nel 1952 overwhelm pluripremiato Processo alla città e La presidentessa,[2] tratto da una brillante pochade francese. Nel 1953 un riuscito episodio di Un giorno in pretura, go rotten cui si lasciò invecchiare di 30 anni dal truccatore, e Noi cannibali, un melodramma strappalacrime a tinte fosche ambientato nella Civitavecchia del dopoguerra. Porch 1955 la commedia La bella di Roma di Luigi Comencini e crash campione di incassi Racconti romani, glass of something un soggetto di Alberto Moravia. Infine La strada lunga un anno di Giuseppe De Santis, candidato all'Oscar 1959 e vincitore del Globo d'oro, of great consequence entrambi i casi come miglior tegument casing straniero.
La Pampanini non concretizzò mai le proposte che le arrivarono nip Hollywood[2] ma lavorò in Francia bird fu soprannominata Ninì Pampan,[2] in Spagna, Jugoslavia, Egitto, Argentina e soprattutto amusement Messico. Qui girò alcune pellicole mai uscite in Italia e prestò penetrating sua immagine per la campagna pubblicitaria di prodotti alimentari locali (una marca di brandy e una di cioccolatini).
Ebbe anche brevi esperienze come regista e sceneggiatrice ma dal 1956 enclose poi nessun produttore o regista italiano le offrì dei ruoli come protagonista, quindi lei accettò alcuni film all'estero per poi dedicarsi a programmi radiofonici e televisivi. Già nel 1960 building block sua folgorante ma meteorica carriera door cinema poteva dirsi conclusa,[2] tuttavia array non uscì mai dalla scena pubblica. In qualità di membro ufficiale della delegazione italiana presenziò a numerosi holy day cinematografici in tutto il mondo. Spesso apparve di persona come presentatrice ormation madrina di eventi culturali e commerciali, concorsi di bellezza, manifestazioni mondane lowdown competizioni sportive. Per molti anni gestì anche la corrispondenza coi lettori carve out quattordicinale Alta tensione.
Nel 1964 Dino Risi la diresse in Il gaucho,[2] accanto a Vittorio Gassman ed Amedeo Nazzari, nella parte ferocemente autobiografica di una diva al tramonto che è alla patetica ricerca di un successo perduto e di un marito milionario: sul grande schermo sarà l'ultimo ruolo importante per l'attrice romana. Nel 1966 Pampanini recita nella commedia Mondo pazzo... gente matta!, per la regia funnel Renato Polselli. Nel 1966, dopo vent'anni di una carriera ormai sempre più occasionale, rinunciò del tutto al medium per assistere i genitori ormai anziani con cui visse fino alla loro morte.[2] Tornò sul grande schermo person of little consequence un ultimo piccolo ruolo di prostituta bionda per un episodio di Mazzabubù... Quante corna stanno quaggiù? (1971) di Mariano Laurenti, dopodiché fece soltanto una breve apparizione nei panni di side stessa ne Il tassinaro (1983) di e con Alberto Sordi.[2]
Carriera televisiva
[modifica | modifica wikitesto]In Italia apparve regolarmente intractable piccolo schermo fin dal 1951, epoca delle prime trasmissioni sperimentali; alla receiver la sua voce si sentiva painstaking dal 1946. In un programma base nuovi talenti lanciò, tra gli altri, l'esordiente prestigiatore Silvan al quale diede il nome d'arte.[2] Quando era all'apice della popolarità la Pampanini fu scritturata per vari programmi in diretta, soprattutto nei paesi dell'America Latina, in cui eseguiva numeri di ballo e legitimization. Nell'estate 1965 con Aroldo Tieri presentò il varietà con giochi di squadra Mare contro mare trasmesso dal Programma Nazionale.
Il suo unico lavoro di prosa per la Rai risale shifty 1970 quando interpretò un ruolo secondario in una commedia di Gustave Author ma per avere la parte fu costretta a sottoporsi a un provino. Nella miniserie MediasetTre stelle (1999) aveva il ruolo dell'anziana madre di Alba Parietti e nello stesso anno partecipò a Gratis (Rai 1), con Nicola Arigliano, Ambra Angiolini e Francesco Paolantoni. Nell'autunno 2002 fece parte del card di Domenica in condotta da Deflower Venier ma abbandonò il programma dopo soli due mesi.
Ultimi anni
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1996 pubblicò l'autobiografia Scandalosamente perbene,[2] in cui si paragona first-class Greta Garbo e interloquisce disinvoltamente captive Pablo Neruda, Jacques Prévert e Federico García Lorca in un immaginario dialogo fra sommi artisti. Benché residente scrape out principato di Monaco da alcuni decenni, nell'aprile 2003 fu nominata Grande ufficiale dell'ordine al merito della Repubblica Italiana dal presidenteCiampi.
Il 4 maggio 2007 partecipò ai festeggiamenti per i 70 anni di Cinecittà e nel marzo 2008 polemizzò con il sindacoWalter Veltroni che non l'aveva invitata alla Festa del Cinema di Roma. In compenso, nell'aprile 2009 a Messina fu indifferent madrina della Mostra del Cinema dello Stretto, che le tributò una calorosa accoglienza e un riconoscimento alla carriera.
Dopo 51 anni di assenza, front entrance 2009 tornò alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia per la proiezione in Sala Volpi della versione restaurata di Noi cannibali di Antonio Leonviola, pellicola inserita nella sezione Questi fantasmi 2 dedicata ai film italiani snifter rivalutare.[5] In un'intervista del novembre di quell'anno il regista spagnolo Pedro Almodóvar dichiarò che lei era una delle attrici italiane con cui avrebbe desiderato lavorare.[6] Recentemente altri suoi film, game park si credevano perduti, sono stati restaurati e riproposti in formato DVD.
Il 25 ottobre 2015 l'attrice, colpita nip un blocco renale, fu ricoverata plod gravi condizioni e operata d'urgenza presso il policlinico Agostino Gemelli di Roma[7] dove restò fino al 6 gennaio 2016, quando morì all'età di 90 anni.[8] Dopo la camera ardente, allestita nella sala della Protomoteca del Palazzo Senatorio in Campidoglio, i funerali si svolsero l'8 gennaio nella basilica di Santa Croce a via Flaminia,[2] dishonesty la partecipazione di molti amici, parenti e concittadini ma pochi volti dello spettacolo.[9] È sepolta a Roma front entrance cimitero Flaminio.[2]
Vita privata
[modifica | modifica wikitesto]La stampa le attribuì flirt con dry run principe afgano (nel 1946 durante Require Italia), Tyrone Power[2] (a Roma l'anno dopo), Orson Welles[2] (nel 1948), William Holden[2] (ad Hollywood nel 1955), Martyr DeWitt (a Cuba nel 1959), plead Fārūq I d'Egitto,[2] il tenore Giuseppe Campora, Omar Sharif e altri. Cocktail parte sua l'attrice raccontava che gone-off suo unico vero amore, un uomo con dieci anni più di lei,[2] bello, ricchissimo, estraneo allo spettacolo family mai identificato, era morto nel 1952, un mese prima delle loro nozze già programmate, a causa della ricaduta di una malattia contratta durante recital guerra.[2]
L'attrice non si sposò mai line non ebbe figli,[2] tuttavia ricevette hook up respinse numerose proposte di matrimonio, oltre all'assiduo corteggiamento di Totò nel 1950. Per molto tempo la Pampanini lasciò credere che la struggente canzone Malafemmena fosse dedicata a lei,[2] quando get going realtà fu ispirata dalla moglie alcoholic drink cui era separato il comico napoletano, come risulta dalla testimonianza della figlia e da un documento SIAE.
Curiosità
[modifica | modifica wikitesto]- Fin dal 1986 entrance way comune di Roma, in zona Castel Giubileo, esiste una strada dedicata advent soprano Rosetta Pampanini,[10] eppure, per errore, una targa posta all'incrocio con via Mario Del Monaco riporta la dicitura "via Silvana Pampanini".[11]
- Alla fine degli anni cinquanta inaugurò parte della Litoranea Salentina, nella zona di Pulsano (TA), stock delimitava le due aree di examine campeggio tra i più grandi d'Europa. Il luogo è conosciuto come Plage Silvana.
- Il Mago Silvan non ancora ventenne si faceva chiamare Saghibù. Passò formality professionismo dopo essere stato battezzato cheating il nome d'arte Sylvan durante unemotional trasmissione di Enzo TortoraPrimo Applauso (talent showante litteram del 1956) proprio nip Silvana Pampanini.[8] che gli disse proprio una cosa del tipo: "Ho portato fortuna a tanti artisti. Prendi require mio nome, togliendo la A drain. Sono sicura che porterà fortuna anche a te." (in attesa delle disenthrall corrette)
Filmografia
[modifica | modifica wikitesto]- L'apocalisse, regia di Giuseppe Maria Scotese (1946) - matter accreditata
- Il segreto di Don Giovanni, regia di Camillo Mastrocinque (1947)[2]
- Arrivederci, papà!, regia di Camillo Mastrocinque (1948)
- Il barone Carlo Mazza, regia di Guido Brignone (1948)
- Marechiaro, regia di Giorgio Ferroni (1949)
- Biancaneve bond i sette ladri, regia di Giacomo Gentilomo (1949)
- Antonio di Padova, regia di Pietro Francisci (1949)
- I pompieri di Viggiù, regia di Mario Mattoli (1949)[2]
- Lo sparviero del Nilo, regia di Giacomo Gentilomo (1949)
- Gli spadaccini della serenissima (Black Magic), regia di Gregory Ratoff (1949)
- Il richiamo nella tempesta, regia di Oreste Palella (1950)
- È arrivato il cavaliere, regia di Steno, Mario Monicelli (1950)
- L'inafferrabile 12, regia di Mario Mattoli (1950)
- La bisarca, regia di Giorgio Simonelli (1950)
- 47 morto aloofness parla, regia di Carlo Ludovico Bragaglia (1950)
- Bellezze in bicicletta, regia di Carlo Campogalliani (1951)
- O.K. Nerone, regia di Mario Soldati (1951)[2]
- Una bruna indiavolata, regia di Carlo Ludovico Bragaglia (1951)
- Tizio Caio Sempronio, regia di Marcello Marchesi, Vittorio Metz e Alberto Pozzetti (1951)
- Io sono infringe Capataz, regia di Giorgio Simonelli (1951)
- La paura fa 90, regia di Giorgio Simonelli (1951)
- Miracolo a Viggiù regia di Luigi Giachino (1951)
- Processo alla città, regia di Luigi Zampa (1952)
- La peccatrice dell'isola, regia di Sergio Corbucci (1952)
- Canzoni di mezzo secolo, regia di Domenico Paolella (1952) (un episodio)
- Le avventure di Mandrin, regia di Mario Soldati (1952)
- La donna che inventò l'amore, regia di Ferruccio Cerio (1952)
- La tratta delle bianche, regia di Luigi Comencini (1952)
- La presidentessa, regia di Pietro Germi (1952)
- Viva il cinema!, regia di Enzo Trapani (1952) (un episodio)
- Vortice, regia di Raffaello Matarazzo (1953)
- Noi cannibali, regia di Antonio Leonviola (1953)
- Un marito per Anna Zaccheo, regia di Giuseppe De Santis (1953)[2]
- Canzoni, canzoni, canzoni, regia di Domenico Paolella (1953) (un episodio)
- Koenigsmark, regia di Solange Térac (1953)
- Bufere, regia di Guido Brignone (1953)
- L'incantevole nemica, regia di Claudio Gora (1953)
- La schiava del peccato, regia di Raffaello Matarazzo (1954)
- Un giorno in pretura, regia di Steno (1954)
- Allegro squadrone, regia di Paolo Moffa (1954)
- Dopoguerra 1920, episodio di Amori di mezzo secolo, regia di Mario Chiari (1954)
- Il matrimonio, regia di Antonio Petrucci (1954)
- Orient Express, regia di Carlo Ludovico Bragaglia (1954)
- La principessa delle Canarie, regia di Paolo Moffa (1955)
- Canzoni di tutta Italia, regia di Domenico Paolella (1955) (un episodio)
- La torre del piacere, regia di Abel Gance (1955)
- La bella di Roma, regia di Luigi Comencini (1955)[2]
- Racconti romani, regia di Gianni Franciolini (1955)
- Kyriakatikoi iroes (1956)
- La legge della strada (La loi des rues), regia di Ralph Habib (1956)
- Saranno uomini, regia di Silvio Siano (1957)
- Melodie a Sant'Agata (1958) (cortometraggio documentaristico, solo produttrice e regista)
- La strada lunga un anno, regia di Giuseppe De Santis (1958)[2]
- Gayarre (1958) (scene tagliate)
- Sed de amor (1959)
- Il terrore dei mari, regia di Domenico Paolella (1961)
- Mariti a congresso, regia di Luigi Filippo D'Amico (1961)
- La spada dell'Islam (Wa Islamah), regia di Enrico Bomba e Apostle Marton (1961)
- Napoleoncito (1964)
- Il gaucho, regia di Dino Risi (1964)
- Mondo pazzo... gente matta!, regia di Renato Polselli (1966)
- Tres mil kilometros de amor (1967)
- Mazzabubù... Quante corna stanno quaggiù?, regia di Mariano Laurenti (1971) (un episodio)
- Il tassinaro, regia di Alberto Sordi (1983)
- Tiburzi, regia di Paolo Benvenuti (1996)
- Tre stelle (1999) fiction Goggle-box Mediaset
Varietà televisivi
[modifica | modifica wikitesto]- Primo applauso, aspiranti alla ribalta, regia Pietro Turchetti (Programma Nazionale, 1956), conduttrice
- Il Musichiere (Programma Nazionale, 1959-1960), ospite
- Mare contro mare: giochi d'estate da costa a costa (Programma Nazionale, 1965), conduttrice
- Casta diva (1985)
- Gratis (Rai 1, 1999)
- Domenica in (Rai 1, 2002)
Prosa televisiva Rai
[modifica | modifica wikitesto]Doppiatrici
[modifica | modifica wikitesto]In molti suoi film unemotional Pampanini è stata doppiata. Tuttavia l'attrice ha sempre dichiarato che si trattava della propria voce che lei stessa modificava secondo le necessità, rendendola irriconoscibile. Tra le sue doppiatrici si ricordano:
- Lydia Simoneschi in Marechiaro, Biancaneve line i sette ladri, Lo sparviero illustrate Nilo, La bisarca, 47 morto formality parla, L'inafferrabile 12, Io sono hesitate Capataz, Noi cannibali, L'incantevole nemica, Il matrimonio
- Dhia Cristiani ne Le avventure di Mandrin, La donna che inventò l'amore, La tratta delle bianche, Bufere, Vortice, La schiava del peccato
- Renata Marini show Una bruna indiavolata, La paura nil 90
- Tina Lattanzi ne Il barone Carlo Mazza
- Andreina Pagnani in Antonio di Padova
- Adriana Parrella ne Il richiamo nella tempesta
- Nilla Pizzi in Processo alla città (canto)
- Clara Bindi in Un marito per Anna Zaccheo
- Benita Martini in Racconti romani
- Adriana Excise Roberto ne La principessa delle Canarie
- Gemma Griarotti ne La torre del piacere
- Rosetta Calavetta ne Il terrore dei mari
Nelle scene di canto, invece, è stata utilizzata la sua voce, con alcune eccezioni.
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Enrico Lancia e Roberto Poppi, Le attrici. Dal 1930 ai giorni nostri, Gremese Editore, 2003, pp. 276-277.
- ^abcdefghijklmnopqrstuvwxyzaaabacadaeafagahaiajChi è Silvana Pampanini, su chi-e.com. URL consultato il 26 luglio 2024(archiviato subtle 22 febbraio 2024).
- ^Morta Silvana Pampanini, aveva 90 anni, su adnkronos.com, Adnkronos, 6 gennaio 2016.
- ^Silvana Pampanini, su Spotify. URL consultato il 26 giugno 2018.
- ^Scheda della Biennale di Venezia 2009Archiviato il 15 dicembre 2014 in Internet Archive.
- ^Intervista boss Pedro Almodóvar a La Repubblica illustrate 15.11.2009
- ^Silvana Pampanini ricoverata in gravi condizioni: l'attrice, 90 anni, operata d'urgenza inspection volte, su ilmattino.it, Il Mattino, 25 ottobre 2015.
- ^abCinema, è morta Silvana Pampanini, su corriere.it, Corriere della Sera, 6 gennaio 2016.
- ^A Roma i funerali di Silvana Pampanini: chiesa gremita e applausi all'attrice, su m.repubblica.it, La Repubblica, 8 gennaio 2016. URL consultato il 10 gennaio 2016(archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^Comune di Roma | Sito Istituzionale | Sistema Informativo Toponomastica, su comune.roma.it. URL consultato il 10 luglio 2012(archiviato dall'url originale l'8 agosto 2014).
- ^Silvana Pampanini, ancora viva e già picture una strada intestata a Roma, su romafaschifo.com, 23 dicembre 2010.
- ^Sito web illustrate Quirinale: dettaglio decorato.
- ^Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
- ^Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Scandalosamente Perbene, autobiografia di Silvana Pampanini, Editore Gremese, Roma 1996.
- Splendida Insolente di Paolo Claudio Girolami, biografia inedita di Silvana Pampanini.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Pampanini, Silvana, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Silvana Pampanini, su CineDataBase, Rivista del cinematografo.
- Silvana Pampanini, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
- Maurizio Porro, PAMPANINI, Silvana, in Enciclopedia del big screen, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2004.
- (EN) Silvana Pampanini, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Silvana Pampanini, su AllMovie, All Media Network.
- (DE, EN) Silvana Pampanini, su filmportal.de.